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328 capo xxix.

naccciava le due altre; la Francia per altri motivi fomentava le discordie; e Venezia bisognosa dell’alleanza di que’ popoli bellicosi onde tener freno ad Austria e Spagna, ne proteggeva la independenza di cui erano gelosissimi. Da ciò nacque una complicazione d’interessi e di cabale diplomatiche, che, come è il solito, finirono col malanno di chi non ne aveva colpa. L’Austria pretendeva ragioni sulle Leghe di antica sua dipendenza; la Spagna, sulla Vallellina già dipendente dal ducato di Milano; la Francia, ragioni di passo e di patrocinio; il duca di Savoia aveva anch’egli le sue: il papa, i preti, i frati, l’inquisizione, l’arcivescovo di Milano, vi si mescolavano, succedevano fatti atroci; e quel misero paese, cui la povertà pareva dover rendere sicuro, desolato da amici e nemici, discorde in sè per motivi di religione e per ambizioni sotto quella nascoste, si trovò per lunghi anni travagliato da grossa guerra e in pericolo di perdere la libertà.

Il Collegio onde avere una piena informazione dei fatti anteriori su cui fondava ciascuno le sue pretese, ed egli regolare le proprie azioni, chiese a Frà Paolo una relazione istorica della Valtellina e dello stato della religione cattolica in lei; cui egli satisfece colla solita sua brevità e precisione, notando l’origine delle discordie, quelli che le fomentavano, le mire della Spagna e dell’Austria, e la parte che vi ebbero Francia e Venezia, e l’utilità che poteva ricavar questa dal confermarsi l’amicizia de’ Grigioni. È un opuscoletto di poche pagine, ma racchiude i capi più interessanti le vicende di quel paese.