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254 capo xxvii.

di due imperatori, di quattro re di Francia, di altrettanti d’Inghilterra, la storia civile e dogmatica del moderno cattolicismo e uno squarcio fra i più interessanti dell’istoria sociale del mondo cristiano.

Quantunque sia di fede che i concilii generali ossia ecumenici siano inspirati dallo Spirito Santo, come sono inspirati i cardinali che intrigano un papa nel conclave, San Gregorio Nazianzeno, che era santo anch’egli, nella sua lettera a Procopio dice ch’e’ cansava tutte le assemblee de’ vescovi, perchè non ha mai veduto un concilio dal quale sortisse buon fine, o che non aumentasse i mali anzichè rimediarli; perchè lo spirito contenzioso e l’ambizione vi dominano sopramodo, e ciascuno presume di giudicare altrui senza voler correggere sè medesimo. Dal canto nostro teniamo per fermo che il concilio di Trento abbia ricevuto la sua infallibilità dal Sommo Pontefice, siccome è la opinione ortodossa de’ Romanisti; ma le sue vicende, cui niun’altra sinodo ebbe pari, ci mostrano quali e quanti dovessero essere i raggiri di coloro che vi ebbero parte, che animati da passioni diverse voleva ciascuno piegare la religione e far parlare lo Spirito Santo a seconda de’ suoi fini. Temevano i papi il discapito della loro potenza, la corte di Roma i suoi guadagni, i frati i loro privilegi; d’altra parte i principi desideravano l’abbassamento della potestà ecclesiastica, i popoli l’abolizione d’innumerevoli abusi, i vescovi il ricupero degli antichi loro diritti: intanto che i teologi disputavano gli uni per distruggere, gli altri per consolidare, sotto forma di dogma, opinioni private od oscure che si