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capo xxiv. 225

ne de’ passati non era meno giusto del rispetto che gli hanno portato i posteri. A San Vito nel Friuli, per religione alla memoria del figlio si conserva tuttora e mostralasi al forestiero l’umile casetta ove nacque il padre di Frà Paolo: tenero e generoso orgoglio di un popolo, pari a quello dei Mantovani che fino al secolo XIII venerarono l’albero a piè del quale’ credevano essere nato Virgilio.

I colpi terribili e funesti da lui vibrati alla Curia romana e gli effetti progressivi delle sue dottrine lo hanno devoto all’odio di una fazione numerosa ed attiva e che per molti palesi ed arcani mezzi esercitava e tuttora esercita una grande influenza sopra le opinioni della società. Ma cotesti che pur riuscirono a rendere odiosi a’ cattolici i nomi di Lutero, di Calvino e di altri nemici della monarchia papale, quantunque abbiano accumulato sulla memoria del Sarpi un abborrimento ancora maggiore, la riputazione di lui si è non pure conservata, ma sempre accresciuta; il che deve ascriversi in parte alla costanza del governo veneto che fino alla sua caduta sempre difese arditamente la gloria del suo Consultore, ma più di tutto alla posizione felice che Frà Paolo seppe scegliere nel fare la sua opposizione. Rispettando le credenze ricevute, assalì gli abusi evidenti e sentiti e che più d’accosto interessavano il mondo. Quindi le sue verità rimasero, e il tempo che riforma tante opinioni o ne cancella i prestigi ha confermate, dopo tre secoli di avvicendamento e di progressi sociali, tutte quelle del Consultore.


Vita di F. Paolo T. II. 15