Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/203


capo xxii. 195

e con quale metodo convenga procedere per riuscirvi; come si possa trar vantaggio della confessione così nel regolamento interno, come pel giovamento della Società; come il gesuita direttore di coscienza debba condursi colle monache e colle sue penitenti; come per guadagnare molte ricchezze debbasi in apparenza ostentarne il disprezzo; e infine tutto ciò che può contribuire a promovere e ingrandire la Società. Intorno a che è sviluppata una scienza di fraudi tanto profonde quali poteva immaginarle la più raffinata astuzia e la più ingannevole ipocrisia. Leggendo quei Moniti l’uomo il più addestrato nella furfanteria resta mortificato della sua nullità a fronte di così insigni maestri.

La curiosità di Frà Paolo nel penetrare gli arcani de’ gesuiti si appalesò eziandio nelle sue lunghissime indagini per avere un libro intitolato De modo agendi jesuitarum, libro che non sembra essere mai stato stampato e che gli debbe essere stato procurato in testo a penna dall’ambasciatore veneto a Londra.

L’odio ch’e’ portava a’ gesuiti, l’opposizione ferma e non senza animosità contro la corte di Roma, la sua simpatia pei riformati e il desiderio che prosperasse la causa loro, erano altrettante conseguenze delle sue opinioni politiche. La Spagna adombrando la tutela del cattolicismo rappresentava la fazione retrograda di quel secolo, il protestantismo costituiva il partito liberale; ed erano le estremità delle due parti gl’Irenici ossia quelli fra protestanti che inclinavano a riunirsi coi cattolici mediante certe convenzioni, e i parlamentari ossia quelli fra i catto-