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capo xxii. 151

quantunque i teologi dicano che non è necessario, sono zelantissimi a dar dell’eretico per la testa o almanco del novatore irreligioso a chiunque volesse dirvi contra alcuna parola, e insegnano ancora che si può dire: Padre nostro che sei ne’ cieli ad una immagine di donna pinta sul muro, e Salute, o regina, madre di Dio al simulacro di un frate sculto nel legno: e perchè Frà Paolo non voleva dir padre ad una donna e madre ad un frate, e non teneva altre immagini tranne un Cristo nell’Orto e un crocifisso, fu rimproverato di empietà: era per lo meno uno scandalo che poteva per l’esempio pregiudicare alle limosine, versate ai santi in maggior copia che a Dio.

Io credo che in tutto il mondo cattolico non vi sia neppure un tempio dedicato a Dio solo: i Romanisti temono molto più il deismo del politeismo, e benchè quello fosse la religione di Gesù Cristo e degli apostoli, lo hanno per non molto differente dall’ateismo: infatti un Ente che può tutto e che ha bisogno di niente non è molto favorevole alle limosine, e a chi ha voglia di darle o desiderio di riceverle. Fra le divinità della religione romana la Madonna occupa il primo posto e se non è superiore alla Trinità, poco le manca: la sterminata sua onnipotenza è molto acconciamente espressa dai sonori epiteti che le sono prodigati nelle litanie che portano il suo nome. In Roma sopra duecento chiede, cinquanta almeno sono dedicate a lei: la stessa proporzione si osserva negli altri paesi. È veramente la divinità che ha fatto più miracoli di ogni altra; fu ella che inspirò tante volte il genio sublime di