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146 capo xxi.

ma. «Non è egli una prova della sua tendenza all’eresia, diceva un Curiale, l’avere somministrato al calvinista Casaubono documenti per scrivere contra gli Annali dell’Eminentissimo cardinale Baronio?» Aggiungo Ugone Grozio, Claudio Salmasio, Giangherardo Vossio, presidente Augusto de Thou e Giovanni Meursio. Quest’ultimo sembra che facesse conoscenza con Frà Paolo in occasione che accompagnò i figliuoli di Barnevelt in un viaggio d’Italia nel 1609.

Fra’ giureconsulti e canonisti sono Girolamo Groslot signore dell’Isle e balì di Orléans cui Frà Paolo conobbe di presenza in tempo che quello soggiornava a Padova ed a Venezia durante l’interdetto; Giacomo Leschassier avvocato del parlamento e già segretario nell’ambasceria di Polonia a Guido Fabre signore di Pibrac, quel medesimo che fu anco ambasciatore di Francia a Trento: amicizia procuratagli dall’anzidetto Groslot; Giacomo Gillot canonico della Santa Cappella e consigliere del re nel suo parlamento, dal quale, come dai fratelli Pietro e Giacomo Dupuy e da Simone Vigor (nipote dell’altro dello stesso nome che come teologo intervenne al concilio di Trento) ebbe preziosi documenti che poi essi pubblicarono, per servire alla storia di quel concilio; Giovanni Ottomano signore di Villiers, consigliere ecclesiastico del parlamento di Parigi e abate di San Medardo di Soissons; il celebre sindaco della Sorbona Edmondo Richer autore di pregiata istoria de’ concilii ecumenici e di altre opere in cui spiccano dottamente le massime avverse alla Curia romana; Giovanni