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capo xxi. 145

na fama erano tutti del circolo di Frà Paolo: quasi tutti i patrizi andati in ambasciata o i segretari di essi carteggiarono con lui; fu tra questi Antonio Foscarini ambasciatore in Francia e poi in Inghilterra, Francesco Contarini, ambasciatore a Roma; Tommaso Contarini, ambasciatore in Olanda, poi a Roma; Gregorio Barbarigo, ambasciatore a Torino, poi negli Svizzeri e a Londra dove morì; Francesco Priuli, ambasciatore alla corte cesarea a Praga; Gianfrancesco Sagredo console generale nella Siria, ed altri moltissimi.

Fra gli uomini di Stato esteri, oltre ai nominati nel corso di questo libro, cioè Ferrier, de Maisse, la morte del quale sentì con vivo dolore la sera in cui egli medesimo fu pugnalato, Du Fresne Canaye, Wotton, Wandermyle, êssi ad aggiungere Giacomo Bongars consigliere di Enrico IV e da lui impiegato ad importantissime imbascerie a Roma, in Germania, Ungheria, Boemia e Costantinopoli, letterato, critico ed erudito; il gran pensionario di Olanda Barnevelt, e secondo alcuni il gran pensionario Einsius; ma più di tutti Filippo Mornay, signore di Plessis-Marly, di famiglia illustre, congiunta di sangue coi Borboni, ministro ed amico di Enrico IV e governatore di Saumur. Fra gli eruditi, critici, filologi, teologi, giureconsulti e storici di gran fama, ricordo Isacco Casaubono, il quale non isdegnò consultarlo sulla sua traduzione di Polibio; e da lui si ebbe notizie intorno alla persona e al carattere del cardinale Baronio e materiali per le sue Esercitazioni sugli Annali di quel porporato: della qual cosa fu il Sarpi incolpato come di crimine contra al dog-


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