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122 | capo xx. |
tato, poco sta che non maledica il cardinale che ne disconsigliò la stampa; ed esclama: «Piacesse pure al cielo che fosse in essere questa vita di Frà Paolo, scritta da Frà Felice vicentino, perchè si scoprirebbono delle altre cose che non sono giunte a nostra notizia, benchè ne abbiamo tante e tante intorno alle sue scelleraggini che bastano a far inorridire qualunque abbia scintilla di pietà e religione».
Qui stanno bene quei versi di Dante:
Lume non è se non vien dal sereno
Che non si turba mai, anzi è tenebra,
Od ombra della carne o suo veleno.