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facesse dal Capitolo de’ canonici, e fosse confermata dal metropolitano; e morto l’abate, l’elezione fosse fatta da’ monaci, e confermata dal vescovo se il monastero non era esente, se era esente fosse confermata dal papa: gli altri beneficii che erano de jure patronatus fossero conferiti dal vescovo alla presentazione de’ padroni; gli altri tutti fossero nella libera disposinone episcopale. Restava il pontificato romano, che, escluso il principe, pareva dovesse ritornare alla libera elezione del popolo; ma nel 1145 venuto Innocenzo II a differenza co’ Romani, ed essendo da loro scacciato dalla città, egli in contracambio privò loro della potestà di eleggere il papa. Nelle turbolenze che successero per le cause suddette, molte città sollevate da’ vescovi confederati col papa si ribellarono dall’imperatore, e i vescovi se ne fecero capi, onde ottennero anco le pubbliche entrate e le ragioni regie: e quando le differenze si composero, avevano preso così fermo possesso che fu necessitato il principe a concedere loro in feudo quello che di fatto avevano usurpato; onde anco acquistarono i titoli di duchi, marchesi, conti, come molti ne sono in Germania, che restano anco tali e in nome e in fatti, e in Italia di nome solo: il che fece gli ecclesiastici ricchi di gran quantità di beni secolari: e fu aumento molto notabile non solo nelle turbolenze delle quali abbiamo parlato, ma in quelle ancora che seguirono sotto gl’imperatori svevi».

Altro aumento produssero le Crociate; in primo luogo, il papa e gli altri vescovi prendendo in tu-


Vita di F. Paolo T. II. 7