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92 capo xx.

vano al servizio divino e da cui ricevevano il vitto; furono perciò detti incardinati, cioè attaccati a quella chiesa a differenza di quelli che vi erano ordinati: da qui il titolo di episcopi cardinales e presbyteri cardinales. Tale, secondo Frà Paolo, sarebbe l’origine de’ cardinali, benchè altri la deduca diversamente; ed io penso che a Roma e nelle altre due chiese sopraddette vi fosse differenza fra i preti o vescovi incardinati e i preti cardinali; i primi erano quelli che dice il Sarpi, ma gli altri erano i parochi principali della città, i quali componevano col vescovo il consiglio di amministrazione spirituale della chiesa. La chiesa di Milano ebbe i suoi cardinali che durarono fin verso il XII secolo, e ne sono tuttavia le reliquie i canonici mitrati di quella cattedrale detti dal volgo monsignori: i cardinali della chiesa di Ravenna esistevano ancora l’anno 1543 quando furono soppressi da una bolla di Paolo III. Quanto a’ vescovi cardinali di Roma, ricordati la prima volta da Anastasio Bibliotecario verso l’anno 769, sembra che fossero i primi e più antichi vescovi della provincia romana, cioè di Ostia, di Porto, di Selva Candida ora Santa Ruffina, di Albano, della Sabina, di Tuscolo o Frascati e di Preneste o Palestrina. In origine i cardinali non erano diversi nè diversamente vestivano degli altri vescovi o preti; ma nel 1059 per opera di Nicolò II fu rimessa in loro la elezione del pontefice che prima apparteneva a tutto il clero e al popolo, il che fu principio alla grandezza dell’ordine loro; poi nel 1244 si ebbero da Innocenzo IV il cappello rosso: fin verso il 1300 i cardinali non erano superiori ai vescovi; anzi, dice