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24 capo ii.

sta scisma, ed essendo cadute a poco a poco le congregazioni di Ferrara, di Milano e di altrove, brigarono finchè anco quella di Venezia per bolla di Pio V nel 1570 fu riunita al corpo antico. Ciò fu cagione di molti sdegni e di una quasi continua animosità de’ frati veneziani e lombardi e fiorentini, cui accusavano d’ambizione e tirannide; e Giovan Maria Capella, il maestro di Frà Paolo, stato più volte vicario generale, cercò di far rivocare l’ordine, ma indarno: ottenne ciò nondimeno di essere socio perpetuo del prior generale. Ciò spiacque agli altri frati che si vedevano impedita la via, finchè egli vivesse, a quella dignità: sì che fu deliberato nel 1572 che la già Congregazione sarebbe divisa in due Provincie, di Venezia e di Mantova; e per un concordato stabilito in Roma a’ 12 maggio 1574 e approvato da Gregorio XIII, convennero che le due nuove Provincie conserverebbono i loro statuti, semprechè non fossero contrari alle costituzioni dell’Ordine. Ma ciascuno essendo geloso de’ suoi privilegi, fu necessario di conformare quelle a questi: opera difficile (trattandosi di contentar frati) nella quale ebbe molta parte Frà Paolo, come dirò.

L’Ordine de’ Servi abbondava allora d’uomini dottissimi non pure nelle facoltà teologiche, ma nelle lingue, nell’eloquenza, nelle matematiche, nell’architettura, nelle scienze di ogni genere, massime tra i Veneziani che andavano di puntiglio con quei di Firenze; e ricco non poco nè molto, pareva destinato a tenere un posto luminoso tra gli Ordini mendicanti: ma il poco accordo e la rivalità che durava tra le due fazioni, sopita alcuna volta, non