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SONETTO


Io sento un venticel che dolce spira
     A queste amene collinette intorno,
     Onde lieto il pastor dal suo soggiorno
     L’esce a incontrar con la sua agreste lira.

Odo la tortorella che sospira
     Il suo fedel, che a lei non fa ritorno;
     E dolente dal faggio al pino, all’orno
     Soletta invan la notte e ’l dì s’aggira.

E veggo là nel prato rigoglioso
     Il giglio alzarsi infra l'erbetta molle,
     E il sen la rosa aprir vago, odoroso.

Ma ancor non veggo il caro Elpino al colle
     Guidar, siccome un dì, l’agne amoroso:
     Ah! forse nuovo amor nel sen gli bolle?