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A FILENO


SONETTO


Mira, Filen, come già chiaro il rio
     Scorre, che ’l peregrin di sè innamora,
     E fuori del costume suo natio
     Desta correndo sì piacevol ôra.

Odi quell'usignuol che mesto plora
     La dolce sua compagna, cui smarrio,
     Sebbene invan dall’una all’altra aurora
     Ai tronchi e al vento spieghi ’l suo desio.

Già d’un bel manto verde il colle, il prato
     Si veste; e te pur ora neghittoso
     Miro alla guardia dell’ovile intento?

Deh! movi or le tue dita al suono usato,
     E vieni meco al caro bosco ombroso:
     Qui Lisa avrai di vagheggiar contento.