Pagina:Bianca Laura Saibante - Discorsi, e lettere, Venezia 1781.djvu/68

64

glie di Lot, come per curiosità estrema le costasse il divenire una immobile statua, perpetuo documento a’ posteri di non cercar di sapere, o vedere ciò, che le divine e le umane leggi ci vietano. Quindi, valoroso Amico, crederei poter conchiudere, esser non che lecita, ma altresì degna di commendazione quella curiosità, che è diretta da ottimo fin d’imparare le cose non sol ragionevoli, ma eziandio necessarie; e così pure doversi sfuggire ogni ombra di vane, e frivole ricerche, per non incorrer meritamente nella taccia di curiose oltre la buona massima d’un saggio, e buon contegno. Per tal modo schifando il male, e seguendo il bene, potranno gli uomini bizzarri chiamarci a lor talento curiose; ma non avranno persone assennate, le quali non diano loro tutto il torto sentendogli appellarci per tal nome. Ora dunque che debilmente ho esposte le mie ragioni, spero, che voi non isdegnerete opporvi a qualunque contrario parere, che da que’ garbati Signorini in isvantaggio di noi Donne venisse pronunziato, non meno che di ringraziarmi come vostra divotissima Serva.





LET-