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bato illeso. Le Donne manterranno la moderazione dell’animo, e degli affetti, se gli uomini non renderanno loro maggiori omaggi, che a buona ragione non si convengono. La Repubblica Romana ne’ vecchi tempi tanto rinomata per l’ottima disciplina, che serbava, allora che fiorivano in quella i più saggi e dotti Spiriti, non permise alle sue Donne uscire di que’ limiti, che l’essere di Donna sorpassano. Fossero queste le mogli, le sorelle, ovvero le figliuole, non si permetteva loro giacere sui letti discubitorj, il che all’incontro proprio era degli uomini, ma sedere soltanto ad una mensa anch’essa non di rado dalla viril separata.

Il P. Santinelli in quella sua erudita Dissertazione intitolata, Della educazione, e de’ costumi delle Femmine Romane, dice: Benchè vi fosse il costume di giacere sopra i letti, quando si avea da cenare, con tutto ciò le Donne non cominciarono nello stesso tempo, che gli uomini a giacere a mensa; anzi solo gli uomini giacevano sul letto alle mense, ed esse Donne sedute solamente. Lo stesso dice: Bellissima testimonianza di ciò ci fa Valerio Massimo scrivendo: Le Femmine sedute cenavano di frequente cogli uomini che giacevano sopra i letti, il qual costume degli uomini passò a quello dei Dei, giacchè nel pubblico convito di Giove, egli giacque in letto, e Giunone, e Minerva vennero invitate a sedersi a cena. La qual spezie di gravità la nostra età l’osserva benissimo nel Campidoglio; ma nelle case no. Alcuni credono, che Apulejo abbia espresso questo antico costume, ove dice: Che la moglie di Milone, giacendo egli sul letto alla men-


sa,