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stito vergato, il quale è di porpora, e di bisso. Cospicuo siede presso alle porte il suo marito tra’ senatori della terra. Fece un velo, e lo vendette, e consegnò al Cananeo una cintola. La fortezza, e il decoro è la sua veste, e negli ultimi giorni riderà. Aprì la bocca sua con discorsi di sapienza, e sulle labbra di lei sentivasi sempre la legge di clemenza. Considerò gli andamenti della sua famiglia, e non mangiò il pane oziosa. Si levarono i suoi figliuoli, e la predicarono beatissima; si levò il marito, e la lodò. Molte figlie ammassarono ricchezze. Tu le superasti tutte. Fallace è l’avvenenza, varia la bellezza: la Donna col timor di Dio sia la sola encomiata. Datele del frutto delle sue mani, e sulle porte le proprie geste la esaltino. Valoroso Mentore, fra le lodi della Donna forte io non veggo quella del pigliarsi bel tempo, come voi mi suggeriste spesse fiate. Sicchè non m’avrò tutto il torto, se alle vostre persuasioni non mi do per vinta. Ben me lo avrei, quando posti a tergo gl’infiniti obblighi, che a noi s’attengono, andassi in traccia di quelle cose, che bene spesso oltre agli svantaggi infiniti, che seco portano, inducono a perdere la bella pace, che cotanto lieta, e gradita rende la vita umana. Non niego esser necessario un qualche sollievo per coloro, che ingombri di domestiche, e casalinghe cure il più della giornata passano; ma qual sollievo maggiore? Ecco filato il lino, ecco tessuta la tela, ecco la famiglia ben ordinata, ecco la pace, ecco la concordia, ecco l’intera armonia. Mira il soldato l’inimico vinto ed ucciso, ed espugnata la fortezza;


F e ric-