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cono spiritosa una Donna, che la persona maestosamente presenta, che gli occhi vivaci aggraziatamente intorno gira, e che di parole abbonda. Altri poi in diversa opinion tratti pensano esser soltanto spiritosa quella, che giungendo alla compostezza del volto, e della persona tutta, gli atti umili, e le parole scarse, sempre colla temenza di errare in tutte le cose sue, molto riguardata conversa. Finalmente evvi eziandio taluno, che ripone lo Spirito in colei, che di raro talento dal Cielo fornita, aliena da passatempi oziosi, se ne vive unicamente dedita a coltivar le lettere. Ora diamo una scorsa d’occhio intorno alla prima opinione, e veggiamo di grazia, se vi fosse per avventura che dire. Quel maestoso portamento altro non è, che leggiadria, siccome pure quel grazioso sguardo: laonde e questo e quello son nella Donna Nobile assaissimo degni di commendazione. Non già per tal modo dovremo noi giudicar del soverchio parlare, poichè questo, ove ben regolato non venga, in bocca di femmina degenera in ciarleria, e questa ciarleria non può non pregiudicare al decoro, che a quella s’appartien mantenere, e che nello stesso tempo dee buoni effetti produrre nelle civili conversazioni; avvegnachè non sempre di cose utili, o indifferenti, lunghi discorsi abbiam noi campo di tenere. E qui non accade, che alcun ponga in dubbio, che dalla troppa loquacità tristi effetti non sogliano derivare. Da questa gli odj, e le dissensioni tutto dì veggonsi prodotte: da questa la maldicenza prende vita; e finalmente per que-


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