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uomo grave e sacerdote integerrimo, dandosi tutto agli studi.1

Sia fattura di Piero de’ Bardi, sia di Leonardo Salviati, vanno sotto il nome d’un Carlo Fioretti da Vernio, le considerazioni intorno a un discorso di Messer Giulio Ottonelli da Fanano, le quali vengon subito dopo le famose Stacciate dell’Infarinato, nella triste polemica contro la «Gerusalemme Liberata». Chi la ritiene per opera del Conte, asserisce che il Vassallo fu angariato a porvi la sua firma. Di questo si vergognò suo nipote Benedetto e si credè impegnato a placar l’ombra di Torquato, combattendo i fautori dell’Ariosto nei suoi proginnasmi poetici, che dimostran l’autore diligente filologo e critico acuto.

Anche quel piccolo scherzo intitolato da lui Guartidamore (Guardati da amore), sebbene non troppo castigato e infetto di lubricità, colpa de’ tempi in cui scrisse, è per il lato della lingua, per i vezzi nativi dello stile e per le arguzie e le lepidezze sparsevi a larga mano, lavoro non dispregevole.

Fu di Mercatale il sacerdote filantropo Andrea Frilli, che con testamento del 12 Dicembre 1703, stabilì un posto di studio, da conferirsi a giovani poveri e ben nati della Contea di Vernio, onde potessero fornirsi d’una professione.

Di famiglia paesana di qui è anche il Colonnello Cesare Menicacci, cultore insigne delle matematiche applicate alle arti militari.

Fu da lui educata nel Liceo militare fiorentino quella pleiade di buoni ufficiali toscani, che han fatto non poco onore alla nativa regione anche nell’esercito dell’Italia



  1. Prof. Emilio Bertini.