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condizione de’ suoi sudditi, disponendo fosse distribuita loro la rendita di quasi tutto il suo vasto patrimonio, con sagge cautele, onde vicissitudini di tempi, o malignità di uomini non dovessero render vana la sua volontà.

I malvagi, gli indegni, sono eclusi dalla sua beneficenza finchè non si sian riabilitati e non abbiano dato prova di ammenda. Volle provvedere non solo al bene materiale ma anche al morale.

Ora l’Opera Pia, se non ha più il primitivo patrimonio di un milione, ha però tuttora il considerevole reddito di lire diciottomila circa. Di questa beneficenza partecipa il Municipio per una somma annua assegnatagli, onde sopperire in parte alle spese pel Maestro di San Quirico e pel Medico-Condotto.

Si conferisce poi un posto di studio, si distribuiscono doti alle ragazze delle famiglie partecipanti, si fa una maggiore o minore distribuzione ai discendenti dei vassalli del testatore. Pur troppo le savie disposizioni del Conte Ridolfo non bastarono a salvar da unghie rapaci il vasto censo lasciato ai poveri; gli eventi superano l’espettazione.

L’uomo generoso spirò l’anima nella grave età di 84 anni il 24 Dicembre 1702.

Girolamo, suo nipote ed emulo nel ben fare, nacque dal Conte Flaminio il 31 Gennaio 1685; fu poi Cardinale col titolo di S. Maria degli Angeli e rese lo spirito a Dio il 31 Gennaio 1761. Anima nobile e generosa, fondò per testamento, scritto già nel 1758, un piccolo ospedale per i suoi sudditi, da erigersi in Mercatale.

E qui non è giusto sia dimenticata la memoria della gentil donna Anna Marietta Bourbon del Monte nei Bardi, la quale non volle in liberalità esser da meno dei suoi