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Linum usitatissimum. — Lino. Pianta utilissima della famiglia delle Geraniacee, dai fiori celesti, in paese poco coltivata. I semi mucillagginosi, che facilmente irrancidiscono, ci dànno la farina ben conosciuta come emolliente, e l’olio che si usa nella pittura e nella fabbricazione dei saponi, o crudo, o cotto con litargirio. Dal fusto, macerato e battuto, si ritrae il filo, tessile di prim’ordine.




Lepus timidus. — L. cuniculus. Lepre e Coniglio. Abbondante il primo; più che altro allo stato domestico il secondo.
Ligurrinus cloris. — Verdone.
Lanius minor. — L. collurio. L. excubitor. L. auriculatus. Averle. Piccoli uccelli chiamati lanii o macellari, perchè sogliono infilare negli spini, specialmente dell’acacia, i grossi insetti predati per mangiarseli a beccate. Il bordo del loro becco ha verso la cima una profonda intaccatura dall’apparenza di dente.
Lacerta agilis. — L. viridis. Lucertola e Ramarro etc. Varie specie, alle quali va anche unito l’Orbettino, Anguis fragilis, erroneamente creduto cieco, la Luscengola ed il Geco, piccola lucertolina grigia, macchiettata, con le dita munite di ventose, innocua, che il volgo ha in orrore e chiama tarantola.
Limax. — Abbondante famiglia di gasteropodi, compresi sotto il nome generico di limaccie, senza conchiglia od al più con un piccolo rudimento osseo allungato sul dorso. Animali voracissimi, sono un flagello degli orti, dove si nutrono a preferenza delle piccole pianticine.
Leuciscus muticillus. — L. cavedanus. Lasca e lascone. Pesci di carne ottima.