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XIII.

La stazione estiva scolastica

Anche qui come in altri luoghi montani si vedono brigatelle di giovinetti e di fanciulline in modesta uniforme, guidate da una o più persone adulte, che son preposte a guardarli, a custodirli, a dirigerli.

Son fanciulli delle scuole elementari di Bologna, che scelti fra i più meritevoli ed i più bisognosi di respirare le aure vivificanti della montagna, vengon quassù, mercè le cure generose d’un benefico comitato.

Essi appartengono, naturalmente, alla classe dei poveretti, che è pur troppo tanto numerosa. La schiera della giovinetta colonia non è piccola, ma è desiderabile diventi sempre più numerosa, tanto è grande il vantaggio fisico, morale, intellettuale, che i bambini ritraggono da questa villeggiatura, per quanto ne sia breve la durata.

Ciò avverrà, ove la nobile, eletta coorte dei protettori dei fanciulli diventi legione. E sia così!

La carità ponga sotto il suo seno materno le miriadi di fanciulli italiani, cui, seppure ride il ciel di zaffiro, se vivono nelle opulente città, in mezzo allo sfarzo ostentato della ricchezza, pure fortuna fu matrigna, e gli costringe a vivere miseri e grami, rattri-