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non veridici laudatori, ma ai resultati benefici ottenuti nel corso dei secoli.

Porretta ha gran pregio per ricchezze mineralogiche, per fenomeni vulcanici, per bei dintorni. La cortesia degli abitanti, la facilità delle comunicazioni, i bei fabbricati, i comodi alberghi ed eleganti rendon grato, anche facendo astrazione delle salutifere sorgenti, il soggiorno in questa linda cittaduzza della montagna.

Fino al 1797 ne furono feudatarï i Conti Ranuzzi, investitine da Sisto IV (1471): subì poi le vicende della rivoluzione francese. Caduto il Corso fatale, fece parte degli stati pontifici e fu sede di un Governatore: ora è capoluogo di mandamento.

Ma di Porretta non parlo più oltre: rimando il lettore a quello che nella sua magnifica Guida (D. Zanichelli, Bologna 1894) ne ha scritto il Cav. D. Demetrio Lorenzini, della cui gentile amicizia altamente mi onoro. È un lavoro per ogni parte lodevole, pieno di scienza, di erudizione e che al tempo stesso diletta. Il Lorenzini oltre che versatissimo nelle scienze fisiche ecc. è anche un buon letterato. Il che non nuoce.

Da Castiglione a Porretta. — Ore 6.