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avanzi in istile romanico, con cripta e una volta a timpano, sorretta da colonnine basate sui liturgici leoni. Vi si legge la data MCCXL.

La leggenda del martirio di S. Agazio, il Santuario, l’Oratorio antichissimo dedicato a S. Caterina, che si dice sorella di lui, la tradizione comune, rendono verisimile una strage di cristiani avvenuta su quel monte uno degli estremi baluardi, l’ultimo nido su questi monti della morente idolatria.

L’icone della Vergine è una statua in legno alta, severa: qualche archeologo ha voluto riconoscervi un vecchio idolo d’Iside; il putto vi sarebbe stato aggiunto dopo.

Il Santuario attualmente, non è ufiziato altro che in certe solennità, e specialmente nel mese di maggio il 3 in cui si commemora il ritrovamento del segno glorioso della Redenzione, o il 14 sacro all’esaltazione di esso.

Per la prima solennità vi concorrono quindici parrocchie, colle loro compagnie precedute dai gonfaloni proprï a ciascuna, e da un paesano vestito in un modo singolare e strano, a tamburi battenti.

A qual’epoca rimonta questa costumanza? Al debellamento definitivo dell’idolatria, compiuto dai popoli ora accorrenti costassù, forse a commemorar la vittoria? Sarà un vestigio, un ricordo delle compagnie dei battuti, delle processioni medioevali di perdonanza?

La fiera annuale di Tavernola-Reno, si fa a Montovolo dall’11 al 14 Settembre.

Andata e ritorno da Castiglione, circa ore 8.