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rono più potenti come per lo passato; la supremazia sulla grassa e dotta Bologna era passata ai Bentivoglio, già loro clienti, — ai Canedoli, — ai Lambertazzi, ai Gozzadini, ai Marescotti, ai Malvezzi, ai Geremei1.

Dal 1340 al 1796 per oltre quattro secoli, Castiglione fu governata dai Pepoli, finché la fiumana, che attraversò le Alpi, la gran rivoluzione, non travolse nei suoi gorghi il vetusto, ma piccolo feudo. Prodromo di altri avvenimenti e più gravi!

I Comuni avevano ucciso il Feudalismo: le Signorie avean posto a morte i Comuni, e le Signorie dovean cedere il posto al formarsi delle Nazioni... Eppoi, è ben vero, che la rivoluzione francese portò immensi danni: é ben vero che certe fasi di essa non possono ricordarsi senza raccapriccio; ma era il giusto giudizio di Dio, che avea pesato con equa lance, i delitti dei popoli e quelli dei principi... e questi avean pesato di più.


Nel dominio dei Pepoli vi sono due interruzioni.

La prima avviene nel 1452 quando, pontificando Niccolò V grande eccitatore dei principi cristiani contro la barbarie musulmana, il celebre Card. Bessarione, un greco da Trebisonda, governava per lui. Vennero imputati ai Pepoli atti, che si dissero di ribellione,



  1. Le famiglie senatoriali di Bologna erano 40. Anche ora il popolo per indicare una famiglia appartenente all’aristocrazia, suol dire: «È dei quaranta» Tra le più rinomate tra queste si contavano quelle dei Malvezzi, dei Bentivoglio, dei Marescotti, de’ Pepoli, dei Gamberini ecc. ecc.