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le arti e le industrie: supremo suo pensiero fu l’indipendenza della città sua: giurista insigne, ebbe a cuore lo Studio Bolognese, vanto paesano e d’Italia, cui concorrevano alunni da ogni parte d’Europa; battè moneta propria — la pepolesca: — ebbe tal nome da esser chiamato, il Magnifico.

Indefesso, diligente in raccogliere documenti che riguardano gli avi suoi, e quindi anche Taddeo, che può riguardarsi come il capostipite della famiglia gloriosa è stato il C. Agostino Pepoli, anima di gentiluomo, di patriotta e d’artista. Tali tesori si accolgono nell’antico palagio fatto costruire da Taddeo e che appartiene al Conte Agostino.

La morte del Pepoli avvenuta nel 1847 ebbe largo rimpianto nel popolo, e le onoranze funebri resegli furono degne d’un tanto Signore.

Le sue spoglie mortali sono accolte in un suntuoso monumento, ricco di marmi a scacchi neri e bianchi, nella Chiesa di S. Domenico famosa per l’arca del Santo «benigno ai suoi ed ai nemici crudo» non molto distante dal sepolcro del vinto di Fossalta, del misero Re Enzo. — Sul basamento rettangolare elevasi l’urna, ornata ai fianchi da quattro bassorilievi, rappresentanti vari momenti della vita del Pepoli ed assai lodati dal Cicognara.




Accennammo come, in compenso di segnalati servigi prestati, qual fedele alleato, Taddeo ebbe nel 1340 buona parte della Villa di Baragazza con Bruscolo e