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94 | Cap. I. stato d'Italia |
A finir questo quadro lugubre del novecento italiano raccor si ponno gli ultimi tratti, mostrando piuttosto quel, che non era l’Italia, e quanto lontana e diversa ella fosse dallo stato presente, che per ciò ch’ella fosse, o facesse, di che mancano monumenti in un secolo d’ignoranza incapace di pur rispondere di se medesimo. Dobbiam però figurarcela, e specialmente la Lombardia, come un deserto, e solitudine vasta. Molte città distrutte affatto, altre diroccate in gran parte e disabitate; pochissime con muraglie, e difese; le più ridotte a villaggi di pochi e squallidi abitatori, molti essendo periti per morte di pesti, e di guerre, molti fuggiti a cercare scampo altrove. Gli incendi i saccheggi lo spopolamento aveano tolta ogni difesa e guardia contro fiumi e torrenti, de’ quali siamo per ogni parte assaliti dall’alpi e dagli appennini, sicchè divenner 1 paludi vastissime, come furono
- ↑ Sigonio, e Muratori tal dicono essere stato il Modanese, e così gli altri scrittori delle nostre