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76 | Cap. I. stato d'Italia |
tone il grande solenne dimanda per ottener qualche maestro di lettere, onde venne per gran favore il monaco Adalberto a tal fine.
Questo fin ebbe lo zelo di Carlo Magno tra noi, e d’alcun suo successor nell’imperio, e ne’ varj regni divisi tra i figli imbelli, e nipoti suoi, onde sembra non aver lui tentato di rialzare l’Italia dalla ruina, se non perchè più gravemente poi ricadesse lui morto abbandonata a se stessa.
Spenta infatti dopo incredibili sconcertamenti, e discordie numerosissime de’ suoi discendenti la francese dominazione all’888. e passata l’Italia a dividersi tra i rivali duchi d’Italia, che fu l’origine del governo detto Feudale, divenne ella teatro di stragi, di vizj, di sfrenatezza da un lato all’altro, e sparve in tutto ogni lume di ragionevole vita, non che di lettere, e di dottrine. Noi già siamo al secolo X. precedente al principio del nostro lavoro, ond’è necessario ristringerne in pochi tratti, ma più precisi, i più atri ad aprire la strada alla storia una immagine non confusa, quasi un fondo caliginoso dal pittore disposto a preparare da lun-