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di una scena ? E finalmente qual mirabile

cambiamento non è il vedersi oggi i finissimi pannilini, le sete, i broccati d’oro, i vasellami d’ argento, gli addobbi, i cristalli, i cocchi superbi sì comuni fatti, e sì magnifici, che considerando nelle storie, come due secoli innanzi i re massimi dell’Europa vedeanoappena sulle lor mense argenti, avean carrozza, calzavan di seta, e i Veneziani in argento serviti alle lor tavole ne furono accusati, come di fasto intollerabile a que’ giorni, convien dire, che ogni nobile donna è condotta oggi più superbamente de’ romani trionfatori, e die ogni privato sia giunto alla condizione dei monarchi d’ allora ?

Giust’è però volgere addietro il guardo a considerare come si trapassò da un’estrema ignoranza, fierezza, e sozzura di vivere a tanra umanità, e grandezza, meditando frattanto quanta parte in ciò ebbe la religione, quanta i principi, e gli uomini grandi, e quanta la fortuna, cioè il concorso di circostanze non prevvedute. Per qual ragione non siam noi più né galli, Ine romani, ne ostrogotti ? Perchè non si veggono più né i