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Mille Dugento. | 297 |
saggio del valor vero di que* fondatori della
letteratura, che troppo lungo sarebbe ridir de’ giuristi, de’ medici e di tutti i dotti oltre quel che detto è nella storia nostra a suo luogo, e dirassi ancora di poi per non mancare alla gratitudine verso i nostri padri e concittadini omai del tutto dimenticati.
In ultimo è da riflettere, che la dimenticanza e le tenebre, in cui quasi tutti que* libri, ed autori oggi sono sepolti, non è veramente una colpa della posterità, ma piuttosto un destino Ior proprio e delle lor opere. I primi gittano i fondamenti, è vero, ma i seguenti su quelli edificando e gli edifizj atterrandosi e rinnovandosi in ogni secolo, niuno più pensa a que’ fondamenti e tutti si fissano nella fabbrica nuova del secol loro. Ciò dee dirsi delle opinioni singolarmente e delle guerre filosofiche, ovver teologiche appoggiate al sol raziocinio alle sottigliezze alle rivalità. Non v’k più fragile gloria, e caduca, quanto quela, che dipende dalla novità d’un sistema, o dal caldo d’una dispura, perchè questo da se vien meno col rempo, quella perde il suo pregio
col