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294 | Capo quarto |
si opera, onde fermezza nelle opinioni, indi
ostinazione, alfine irritamento contro le opposizioni, e gli oppositori. Lo sdegno sorge e rinforza e rinfiamma quel falso zelo, ed ecco la persecuzione, mentre l’altre opinioni non sacre lasciali pur qualche dubbio, e van più lente. Sembra che almen gli studj dovessero illuminare que’ dotti, i quali avrebbon potuto correggere gli abusi più grossolani, ma il saper concentrato nelle università occupate tra le dispute e i partiti contrari nulla) giovò, anzi nocque. Non v’ha forse prova più chiara del guasto venuto in quegli studj scolastici, quanto il vederli per falso zelo nimici dichiarati delle lettere umane. Ciò si vedrà al tempo di Dante, e di Petrarca j come si vide poi anche al secolo XVI. in cui le stesse persecuzioni sospetti e diffidenze insorte tra i letterati e gli scolastici furono tanto attizzate e tanto sparsero incendio in Francia, in Germania e in Italia coli 5 eresie. Gli uomini poi di lettere per professione pacifici, allora irritati non tacciono, e vengono a quelle offese, che ignorate avrebbono, se non erano provocati
Dan-