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Mille Dugento. | 291 |
te nella sacra eloquenza, o poesia, più che
nella profana, e menzognera tra i cristiani sin dall’epoca del poema famoso di s. Prospero contro gV ingrati, da quella delle bellissime poesie di s. Gregorio Nazianzeno, e da tutte l’altre de’ più eloquenti padri greci, e latini. Se ciò non avvenne tra gì’italiani, assai ne par manifesta ragione, ove parliamo d^lla tarda formazione della nostra lingua, dell’origine straniera della nostra poesia, degl’inciampi venuti alle lettere umane tra noi per cento parti.
Ciò, che s 3 è detto fin qui de’ primi scolastici deve applicarsi a s. Tommaso in gran parte. Egli però educato agli studi tra francesi e tedeschi, cioè a Colonia e a Parigi, ove già la scolastica declinava * tanto è più ammirabile dell’averne saputo fuggire i gravi danni. Ma egli nel vero si meritò anche per questo il nome d’Angelico j perchè sorpassando i pregiudizi non sol dell’educazione, ma della rozzezza del secolo suo, abbracciò, ordinò, assicurò tutta la scienza più astrusa, e più necessaria. Il suo metodo fu scolastico, nè altro esser poteva scorrendo
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