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272 Capo quarto

rànza in Italia di scienze, e l’impazienza

degP ingegni in coltivarsi anche in mezzo delle più fiere intestine discordie.

Diciatti qualche cosa del metodo di que’ primi studi. E quanto ai legali, molti furo, no a principio, che trattaron dei feudi, non jpssendo ancor molto estesa, e assicurata la libertà, onde convenne alcun tempo versare circa i diritti feudali, de’ quali ancor dopo la libertà molti scrissero, sì perchè rimanevano sempre de’ feudatari, sì perche questi moveano liti alle città, o comuni. Venuto in credito il jus romano, su quello tutti, o poco meno occuparonsi, e lo glossarono, e interpretarono a gara. E perchè alcune materie non erano state abbastanza ^oste in luce dai romani, come i fidecommissi, le eredità, e simili altre, perciò molto v’aggiunsero i giurisprudenti, Poi grandi fattisi ipopoli e liberi, e potenti, e trafficanti, ed industri per ogni modo, fu mestieri di provveder nuove leggi al commercio terrestre t e marittimo, alle manifatture, all’agricoltura, ai contratti, alla moneta, ai servi, sinché non fu abolita la servitù, così accomo*

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