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268 | Capo quarto |
allorsj illustri di cavalieri, di conti pala,
tini, di baccellieri, (cioè bassi cavalieri secondo alcuno) passarono dalla milizia alle lettere e s*i ripetea spesso quel detto antico cedano farmi alla toga. (a) Siccome in pregio furono presso i romani i prudenti, da* quali ebbe forma il lor gius, detti poi assessori, perchè seguivano i principi, e giudici al tempo de’ longobardi, così più ancora pregiossi il titolo di dottore nel tempo, di cui parliamo, nè concedevasi fuorchè a’ primari insegnatori. Giunse un tal titolo a darsi per autorità papale, come da papa Urbano IV i al i2Ó$* ne fu data la facoltà al vescovo di Padoa con bolla, ed Ubertino Lazara, che il primo ebbevi quest’onore, è ricordato dal Facciolati, come ad onorar soprattutti il celebre Giovanni d’Andrea chiamaronlo l’arci*
(a) Tra gli onori de’ dotti dee porsi quel d’esser eguali ai militi o cavalieri, onde v’era Miles literatus 1 miles elericus, e decise Bartolo, che dops dieci anni d’insegnamento un dottore di gius era ipso faiio cavaliere.