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scrìvendo ia storia principalmente con penna filosofica, cioè tacendo l’inutile, e narrando ciò, che importa, e con fondamenti, e con ispeditezza, e sopra tutto con mira di far pensar il lettore, applicando a se stesso, e a’ suoi tempi le cose narrate, onde facciasi dotto, e saggio al tempo stesso. Dopo queste mie brevi osservazioni sopra la storia, e gli storici in generale, avviciniamoci un poco al soggetto presente del mio scrivere, e alla mia storia d’Italia, che vorrei pur immune dai sopraddetti difetti, e non vuota d’ utilità per la mia patria, e pe’ miei concittadini, pe’ quali scrivo principalmente.

Se l’ Italia è pur quella parte d’ Europa, che sembra aver colla Grecia più gloria ottenuta nelle cose d’ ingegno per tutto il corso de’ tempi, e se da lei riconosce l’ Europa ne’ tempi estremi la sua letteraria cultura, niun argomento, o trattato deve ad uomo italiano esser più caro, quanto quello in cui trovi chiaramente descritta una tal gloria patria, o per compiacersi da buon cittadino de’ pregi di lei, o per emulare i maggiori, e farsi degno figliuolo della comune madre B 4 glo-