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260 | Capo quarto |
jie? governi (a). Vero è, che quindi nacque,
come osservato abbiamo ne’ monaci due secoli avanti, gran decadimento; ma intanto è certo, che furon maestri, ed autori d’ogni buona condotta, e depositari del grave sapere con tanto maggiore autorità, che furono sostenuti fortemente dai papi, e giunsero in-, sjeme a dominar nelle corti, e nelle città, a reggere i Gonsigli de’ principi, non men che quelli delle repubbliche.
Ben dee confessarsi, che le nostre università non essendo ancora ne’ sacri studj a gran nome salite, i due primi lumi degli ordini religiosi furon con altri italiani ad attignere il lor sapere in quella di Parigi, allor la prifna d’Europa nelle materie più alte. Ma molti con essi le riportarono poi, ed ampliarono,
(*) Basti fitar tra i molti Frate Gio. da ScK;o t (oda Vicenza ancor detto) che fiorì circa IÌ30. la ?ui medaglia registrata nel museo Mazzucchelliano fu in memoria battuta della pace fatta da quel domenicano tra popoli lombardi presso Aquario nel veronese. Egli fu capitano, de’ veronesi, e viceatincentro i padovani.