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246 | Capo quarto |
sera fu però dappertutto l’astronomia. Due
ne riconobbero, e coltivarono il vero suo pregio; Guido Bonatti (a), e Leonardo Fibonacci, che portò l’algebra il primo dagli arabi, i numeri arabici introdusse a gran co» modo dell’aritmetica,, di cui fece un trattato, ed un altro d’agrimensura. Più nobilmente eziandio, perchè più uti! men-
r jìy II Bonatti fu Forlivese, e fiori circa il 1230. e j2do., mori prima del 130*. Benchè dotto astronomo fu sedotto dall’astrologia, per cui fu caro a molti principi d’allora. Le sue molte opere ne san gua*
- te miseramente. Leonardo Fibonacci, o figlio di
Bottaccio Pisano viaggiò in oriente, studiò in Costantinopoli trafficando, e in Barberia con fondaco »uo nella città di Bugia; fu in Egitto, Siria, Grecia per traffico sempre osservando, e studiando in quelle lingue. Compose il trattato dell’aritmetica nel I1C2., quel d’agrimensura nel 1220, e l’algebra, e i numeri, o cifre arabiche primo seppe, e mostrò, le quali da Ini fur dette Indorum figuri, perchè dagl’indiani portate in Levante, e in Egitto, ove il commercio traevali. Di lui vedi Targiopi viaggi di Toscana, ove attribuisce con probabil jagioae a’ fiorentini 1* invenzione delle lettere di caov bio 3 che Montesquieu attribuisce agii ebrei.