Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Mille Dugento. | 245 |
N
Mille Dugemto. 14^ far quello studio, che pareva il più riputa» to, come l’opera di Tolomeo pareva il libro universale. Ne molta laude però dee venirne a quel tempo, perchè alla fine poi era P umana stultizia perduta dietro all’indovinare, alle sorti, agli oroscopi, alle predizioni astrologiche, onde ciò primamente moveva. E n’è pruova Io stesso imperador Federigo 0*) che con tutti (principi, si può die d’Africa, e d’Europa, i capitani, i potenti ebbe a fianco in autorità come d’oracoli i vani astrologi, e gì’impostori. Non sì misera
ÓO Troppo sarebbe da dire sull’astrologia, da cui ad ogni occasione prendean consiglio Federico II., e i principi tutti fuor de’ pontefici. Manfredi figlio dell’imperadore volendo porre la prima pietra di Manfredonia fece in Sicilia, ed in Lombardia cercar du« strologhi de’ più famosi. Da ciò venne l’altra follia di profetare, onde in pregio si tennero le profezie di Merlino, quelle * che han nome di S. Malachia, quelle di Gioachimo Abate, di cui sopra parlammo, le quali nel U50. furon mandate come gran cosa dal cardinale di Porto in Germania, « si credono figurate iu Venezia sul pavimento di S. Marco .nche pura». Ognun può confrontarlo.