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244 | Capo quarto |
sposto a favor de’ suoi regni, e delle lettere
amene, com’è veduto, fu ancor sollecito delle scienze in gran modo. Eresse a Napoli università, favorì la scuola medica antica di Salerno, amò specialmente Gastronomia, facendo dall’arabo trasportar l’almagesto di Tolomeo in latino, instituendone cattedra propria, e l’opere pur d’Aristotele con altre di medici, e di filosofi, chiamando a- tal uopo uomini scelti, e nelle due lingue periti, dice Pier dalle Vigne (a) suo segretario. A gara con lui Alfonso re di Castiglia corresse le tavole di Tolomeo, chiamati a Toledo nel 1240. astronomi, e dotti, cristiani, mori, ed ebrei, onde furono celebri le Tavole alfonsine del 1252. pubblicate, e tosto in Jtalia recate da moiri a sempre più accalorar
Qa) Creduto padovano, o Capuano nn de’ più gran dotti in gius, e gran politico, ed eloquente assai, come gli storici di quel tempo affermano. Fu in gran favore, e autorità presso all’imperadore, poi caduto in sua disgrazia. Anche come di poeta volgare ne parleremo. Di lui restano lettere in $*ù tomi stampate.