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Mille Dugento. | 243 |
Giacquero adunque le belle lettere nèll’ina
fanzia al secolo XIII., nè può giustamente vantarsi o storia, o eloquenza, od altra pur disciplina, che latina non fusse, se ponno dirsi neppur tali a quel tempo. I predicatori in latino parlavano, come pure gli ambasciadori a prìncipi, i prelati ne’ concìli, £ magistrati nelle repubbliche; questi talor forse nel loro dialetto, come più ch’altri i veneziani. E* ver, che quella repubblica versp appunto il 1200. fece a Marsilio Giorgi comando di scriver la storia de’ suoi domini in oriente, come abbiamo dal Foscarini. Ciò nondimeno o non fece Marsilio, o non. pervenne a noi i’ opera sua, che certamente in latino stata sarebbe, o nel volgar veneziano, come molt’altre a que’ primi tempi.
Seguivan gli studj a fiorire per mano della lingua, e degli autori latini, di che tempo è che parliamo. Ed oltre ai sacri, e ai. romani, che sinora ebber luogo più illustre, quegli devono rammentarsi, che Federico ìt anche in mezzo alle guerre, agli scismi, agli errori, che ognor turbarono Italia per lui, e per altri protesse ed innalzò. Sjì ben di spo-