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Mille Dugento. 241

loro non meno più che non conveniva dell’indole

propria, e talento. Giovò, è ver, soprattutto ad ammansare i costumi, ad interromper le furie guerriere, ad occupare non pochi coi versi, col canto, col suon, col pennello; gran benefici, perchè quanti sono pacifici cittadini, perchè un violino, una canzone, un’aria, ed un quadro fan la loro passione ? Ma nel tempo medesimo la poesia dominatrice su tutti gì 5 ingegni, e sul pubblico gusto amando per sua natura il mirabile, usando la favola, esagerando la verità, le tradizioni, le opinioni, sparse per tutto errori, false idee, superstizioni, onde guastaronsi la religione, e la storia sacra, e profana, invalsero mille puerilità per più secoli, da quei più creduli agli altri scendendo, e ricevendosi come storici monumenti que’ » che furon capricci poetici, difficilissimi poi a sradicarsi, come ognora proviamo, allor massimamente che diano gloria a una città, e lusinga, o che siano protetti da immagine di religione, e in opere sacre depositati. Derivò poi nuovo danno da quell’origine delia lingua, e della letteratura ne’ nostri co» Tomo VII, Q stu*.