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238 | Capo quarto |
prima tra tutte le genti, e il fu tra noi j
perchè il piacere è un primario bisogno tra popoli stanchi della vita tumultuosa, e sul primo gusto d’un sapore più dilicato, sicché se per bisogno di religione e coscienza la teologia, di sanità e di vita la medicina, d’interesse e di quiete la giurisprudenza son le più necessarie, non meno la poesia l’è pure ài bisogno di vita lieta, e tranquilla. Ma siccome di questa al secolo prossimo dovremo parlare al chiamarci il primo vero poeta italiano, oltre a un proprio trattato* che di lei a parte facciamo, così non è mestieri, che d’accennar qui brevemente com* ella giovò alla letteratura italiana nascendo ed alla lingua.
Già ben accolti erano a tutte le corti i
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io stile, e cosi appoco appoco vennero ripigliando vigore, ma molto debolmente, e senza vero giudizio di gentilezza alcuna, piuttosto attendevano’ a dire ia rima vulgare, che ad altro. E’così per insi. no al tempo di Dante lo stile letterato £ cioè latino ) pochi sapevano, e que’ pochi il sapevano assai male ^ Leonardo Aretino vita del Petrarca.