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236 | Capo quarto |
dotre materie j e dalle labbra passò sulle carte.
Ma qual fu il primo autore, qual la prima opera in lingua tale composta? Ciò curioso è a sapere, ma non è possibile di saperlo. Anche questo principio è, come gli altri, incerto confuso indeterminato, peri che insensibilmente tutto è prodotto, nè si può dir qui comincia. M’immagino, che la necessità, come suole, fu in ciò pure la prima maestra, e questa incominciò co’ libri di conti, con lettere di cambio, e di mercatura, con ricettar j consulti di medici fatti per chi non intendeva latino, e con quaderni di traffico, o d’economia tra privati* Dì questi infatti alcuni ven’ha testi di crusca. Appresso qualche pio monaco disoccupato spinto da divozióne verso d’un santo, e da zelo* verso del popolo avrà scritta in volgare una vita, o leggenda, come quella è di santa Umiliava, ed altre prima del ijoo. composte, e testo anch’esse di crusca; il volgarizzamento della storia di Barlaam, e Giosafat dal francese in quel torno j e molt’altri aibondarono, perchè è più facile il rradur, che il comporre, e si traduce pel popolo speziai-