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Mille Dugento. 233

Mille D u e e n t e.* «3 j

Vansi. E non altrimenti, a ver dire, è sempre avvenuto, sempre facendo la lingua il primario destino del coltivamento de’ popoli, perch’essa e Io stroraento primario dell’arti belle k

Invece di tener questa via temettero i dotti di non giugnere alla posterità (a cui sempre mirano ancor non pensandovi) per una lingua bambina, ed inetta, poi scherzevole, ovver profana, qual la lasciarono per loro colpa. Ma ne sono poi stati puniti severamente, perchè alfìn giunto il volgare a possanza, e dominio, fece conoscere alfine, che furon essi incolti, e rozzi scrittori dal mille sino al secolo XV. che poco altro merito s’ebbero fuor di quello del lor latino; e che poi nel XVI. e in appresso, benchè giunti a eleganza, e bellezza di stile, non sono altro, che imitatori servili, che tessitori di frasi, che scrittori poco utili, e a pochi.

Per compimento di questa ricerca vuol infine osservarsi un altro danno venuto sin da principio, e poi più innanzi trascorso da questo sprezzo dell’italiano linguaggio. Ninno vuol titolo d’ignqrante, tutti hanno lor vanità.