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232 | Capo quarto |
ture, quantunque frivole, la piacevolezza *
l’urbanità, la coltura piò lieve prime sorgenti, e preparazioni alla grave $ e ignote insino ad allora tra l’armi, e la ferocità, la qual diviene più fiera senza que’ lenitivi dissimulati, e soavi. Dunque le migliori dottrine furono inutili alla moltitudine, e l’ar* ti umane, e gioconde agli scienziati, onde quella mantenne la sua ignoranza * questi la loro dotta salvatichezza. Se però gli uomini di talento j e di studio avessero coltivato il volgare i ognun letto avrebbe, e imparato le nobili discipline, come ognuno scrivendo avrebbe renduta la lingua ricca illustre eiegaate piìi presto. Lei depurata, e nobilitata così, l’eloquenza nostra, e la poesia divenivano arti liberali ben tosto, quali esser deano. Queste influivano nelle compagne pittura, e scoltura, risuscitando il genio d’imitazione verso gli antichi, giacchè gli scrittori avrebbono trasportate nell’uso della lor lingua quelle bellezze greche, e latine, che pre" giarono nell’uso delle lingue morte, e quur di le sane idee di proporzione e di gusto, di grazia di forza e d’armonia propagava»-