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224 | Capo terzo |
roccio famoso portato con tanta solennità,
e superstizione nel centro delle armate, ne mostra il palladio, lo stendardo della pubblica libertà, e dell’ardore insieme degli animi verso lei, e la patria, sicchè questa ancor distrutte le case, e le mura conservasi ovunque è un segno di lei, e trovasi sempre un’ Atene, ancorchè trasportata nel mare, e abitante tutta sopra i navigli. Videsi ancor in Italia il potere della virtù, anima delle repubbliche, della virtù, dico, politica, e cittadinesca, qual di molla, e ruota maestra delle libere società, e più delle democratiche. Questa ruota stromento mirabile a scuoter l’anima, ad infiammar il cuore, e spigner l’uomo ad ogn’impresa, affrontando intrepido le difficoltà, ella è dessa, che il fa rinunciar a se stesso per ben di tutti, e sagrifkar i suoi interessi, e le sue ricchezze alla patria, che crea i talenti, che forma gli "eroi, che fa de’ prodigi. L’italiano del novecento non è più quello del mille cento dugento, trecento, nel quale la libertà, eia patria son divenute passioni ardenti, che non Conoscono mediocrità, che vanno al diffici v le.