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220 Capo terzo

Veranti, nè sì rabbiose, e poi cadde per loro.

Ma l’Iralia sembrò prendere nuove forze, e nuova grandezza allora appunto, che più infierirono. Sino dal noo. già ne vedemmo accese le fiamme, e per tutto quel secolo andarono divampando. Furono alquanto in esso sospese, è vero, dalla -Jor lega cpntro del Barbarossa, e così pure nel secol seguente dall’altra lega contro del nipote di lui Federigo II. Nel che pure si vide nuova rassomiglianza co’ greci antichi, che calmavano le discordie tra le loro repubbliche per unirsi contro al comune nemico. Ma qual nuova forza non presero-al 1200. quando arsero le due crudeli fazioni de’ guelfi, e de* gibellini, già nate alcun tempo prima, e durate poi tanto, e tanto ferocemente? Meglio era per loro, che le barbariche crudeltà di Federigo I. d’Arrigo VI. suo figlio, e del figlio di questo Federigo H.: fossero ancor durate ne’ lor successori, che almen contro essi sarebbonsi riunite, e placate alcun tempo; ma divenute nimiche tra loro co:i quelle fazioni non ebbero più senso, ne segno d’umanità. Colpa forse di que’tre prin~

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