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Mille Cento. | 213 |
diffuse ampia menre col diffondersi la concor*
dia e l’unione il traffico le manifatture l’in-» dustria col bisogno loro seguace di sicurezza di quiete di pubblica fede, e ben tosto si videro le università per tutto e cattedre e professori in gran numero ed in gran * pregio, come erano sino allora stati i capitani, e i soldati preferiti a tutt’altro ne’ tempi feroci. Ma s’egli è vero, che molti milioni d’uomini perirono in quelle imprese e conquiste, come è vero, che tutte queste prU ma ancora dei mille trecento finirono in nulla, dovreni confessare esser costata assai cara la mutazione de’ costumi, qualche studio recato di Grecia di Spagna e di Soria, le spezierie dell’Indie, e le ricchezze dell 1 Asia e del Settentrione venute in Italia.
Fossero almeno state le scienze dirittamente promosse, e coltivate! Ma ancor questo
ci
a cardinali a papi. Alessandro III. scriveva al cardinal Pietro suo legato in Francia di fargli noti i più illustri colà per fama di sapere e pef virtù affin di porli in dignità.