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pensar qualche volta liberamente, e ragionevolmente, perchè vorranno affliggersi, o infastidirsi tra l’ orrore di quegli oggetti, che per natura abbcriscono, e per dovere non hanno bisogno di riconoscere ? Quindi si fa manifesto ciò, eh’ io vi dicea talvolta, che pochissime sono le storie, e gli storici, i quali possan da noi leggersi, o proporsi ad esem> plari profìcui di studio nel caso nostro.

Parlo principalmente degli storici italiani, i quali ( come nell’altre parti della letteratura ) sono stati più solleciti dello stile, e de’ pensieri ingegnosi, che della comune-utilità, e della buona filosofia scrivendo. E siccome i nostri posti, ed oratori, i romanzieri, e scrittori di novelle sono per la più parte copie degli antichi, o degl’ imitatori degli antichi; così lo furono anche gli. storici per loro, e nostra disgrazia, senza avve dersi mai, che prendevano dagli antichi la sola veste, e il colorito per dilertare, ed esser lodati; trascurando il corpo, e il disegno per istruire, e giovar dilettando ’:. laddove gli antichi sono pieni di massime, di riflessioni, e di morale, e dipingono i lo: Tomo VII. B ri-