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202 | Capo terzo |
più necessario, e più autorevol dì tutti erjt
allora un tesoro, e divenne talvolta un oggetto di pubbliche cure, ed erari, come abbiamo notato. Questa mancanza di libri un:, ta alla prurigine di sapere era da un lato sorgente di grande credulità, per l’altro di mille errori ancor degli uomini studiosi, e non so come noi tanto severi e poco creduli non riflettiamo, che in simili circostanze niente più accorti saremmo stati di loro. Non è dunque maraviglia, che tanto piede prendesser le false opinioni e quella primaria delia fine del mondo, e della venuta imminente dell’Anticristo, la qual insegnata. fu anche di nuovo da un vescovo di Firenze al suo popolo tanto ostinatamente, che bisognò un concilio a sradicarla tenuto quivi da Pasquale IL nel 1105. Chi esce dalle tenebre facilmente travede al primo giorno. Così travidero molti intorno alle reliquie ai miracoli a predizioni, e la loro credulità diede campo a’falsarj ed impostori per ogni maniera di trufferie ancor letterarie. II gusto de’ romanzi, che frutto era ancor esso di credulità, propagossi in ogni storia, or
fin"