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198 Capo terzo

^e’ greci co’ latini. Maggior fama acquisros$i

Goffredo da Viterbo segretario degl’imperadori Corrado III., Federico I., Enrico VI.? cne fiorì verso 1170. Viaggiò anch’esso in Oriente, ma non pago della greca imparo le lingue ebraica, e caldea, e recò molti codici seco da’ suoi viaggi. Indirizzò poi egli ad Urbano III, una cronaca universale del rpondo da lui condotta sino al 11S6.

L’astronomia, e le matematiche fiorirono in questo secolo ancor tra noi, e cominciossi almeno a coltivare sul metodo dell’Almagesto di Tolomeo, che vedrem divenire in quelle materie il libro più classico, e quasi com’era la bibbia per gli studj sacri. Tra più chiari fu Gherardo Cremonese, che tra gli arabi di Spagna e specialmente in Toledo studiò, tradusse, ed illustrò l’opere d’ Avicenna, di Tolomeo, e d’altri in settan, tasei libri, morto al 1187. di 75 anni, ed è forse per lui che un altro Gherardo pur cremonese poco dopo troviamo famoso in simili studj, benchè troppo all’astrologia rivolto $ così pure quel celebre Campano Novarese * filosofo detto, ed astronomo il lustre lombarda

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